DIPENDENZE PATOLOGICHE

Per decenni il termine dipendenza ha rimandato al concetto di sostanza. La dipendenza da sostanze è caratterizzata da un impulso difficilmente controllabile a ripetere l’assunzione, rinforzato da un desiderio irresistibile, il carving, da cui si attivano comportamenti finalizzati a soddisfare l’impulso.

Oggi assistiamo a comportamenti patologici e a dipendenze che non hanno niente a che fare con la sostanza chimica ma sono caratterizzati dall’uso distorto di un oggetto o di un comportamento e che presentano sul piano clinico alcune proprietà simili alla dipendenza da sostanze: le nuove addiction, che condividono con la dipendenza da sostanze gli stessi circuiti cerebrali e le caratteristiche di carving, ripetitività, uno stato di tensione anticipatoria nell’attesa della soddisfazione e una gratificazione. Fanno parte di questi comportamenti compulsivi l’alcolismo, il gioco di azzardo, la dipendenza da internet, i disturbi del comportamento alimentare, le dipendenze sessuali e quelle che vengono definite dipendenze affettive.

Alla base di tutte le condotte di addiction è stato ipotizzato esserci un deficit della regolazione degli affetti, infatti l’eziologia va ricercata nei traumi infantili o nella mancata interiorizzazione di una relazione soddisfacente con figura di riferimento disponibile, l’oggetto, che permetterebbe al bambino di regolare i propri stati emotivi. Così l’oggetto-sostanza, come l’oggetto- non sostanza, svolgono la funzione di un regolatore esterno degli stati emotivi della persona.

Tra le nuove addiction , di particolare interesse è la dipendenza affettiva o tossicomania oggettuale.

Come per la dipendenza da sostanze, chi soffre di dipendenza affettiva non riesce ad astenersi dalla relazione, e per somiglianza si ravvisa uno stato euforico prima dell’incontro con il partner, il desiderio incessante per questo, quindi il carving, la ricerca compulsiva del partner e l’astinenza attraverso sintomi depressivi e ansiosi, che portano la persona alla ripetuta ricerca del partner anche se infedele o violento. Anche in questo caso alla base si riscontrano esperienze infantili negative e/o traumatiche, che hanno favorito la formazione di una rappresentazione di sé negativa e un’incapacità di regolare le emozioni. Più il partner si allontana e attua comportamenti di rifiuto, più la dipendenza si alimenta fino al totale annullamento della personalità del partner dipendente, proprio come fa la volpe di Antoine de Saint-Exupéry. 

“Certo – disse la volpe – tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”
(Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe).

AREE DI INTERVENTO

Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Deficit dell’Attenzione / Iperattività
Disturbi dello Spettro Autistico
“Siete seduti e fumate; credete di essere seduti sulla vostra pipa, e siete voi che la vostra pipa fuma; siete voi che vi esalate sotto forma di nuvole azzurrognole. Vi trovate bene, una sola cosa vi preoccupa e vi inquieta. Come farete ad uscire dalla vostra pipa? Questa fantasia dura un’eternità. Con grande sforzo un intervallo di lucidità vi permette di guardare il pendolo. L’eternità è durata un minuto. Siete presi in un’altra corrente di idee; sarete presi per un minuto nel suo vivente gorgo, e questo minuto sarà ancora una eternità”
Baudelaire, Paradisi artificiali
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